Con l’operazione “Moving towards a more secure web” Google ha deciso di rivedere la sicurezza del suo browser, Google Chrome, che dalla versione 56, rilasciata a fine Gennaio, segnalerà all’utente tutti i siti web privi di protocollo HTTPS.
In pratica, tutti i siti sprovvisti di un certificato SSL, il protocollo divenuto standard per il trasferimento sicuro e protetto delle informazioni, verranno etichettati da Chrome come non sicuri, che ne sconsiglierà quindi l’accesso agli utenti mediante una notifica a fianco della URL. Prima dell’aggiornamento, infatti, Chrome segnalava l’assenza del certificato SSL all’utente mediante una “i” presente sulla barra degli indirizzi, mentre in altri casi la segnalava mediante un lucchetto rosso. Da oggi, invece, gli utilizzatori di Chrome che effettueranno l’aggiornamento visualizzeranno un triangolo di allerta con la dicitura “non sicuro”, che in altre parole vorrà dire che si sconsiglia l’inserimento di qualsiasi dato personale o sensibile in quel sito.
La notizia di quest’aggiornamento ha suscitato un notevole interesse non solo perchè il Browser di Google, ad oggi, risulta il più utilizzato, con una media di utenti desktop-mobile superiore al 54%, ma anche perchè interesserà la quasi totalità dei siti web presenti in rete e non solo quindi gli e-commerce. In generale, qualsiasi sito sprovvisto di protocollo HTTPS e che obbliga l’utente ad inserire le proprie credenziali per effettuare l’accesso sarà contrassegnato come non sicuro.
Un cambiamento radicale non solo per gli utenti
Se da un lato la versione 56 di Chrome favorisce indubbiamente la privacy degli utenti, dall’altro rappresenta un problema per molti web master, ossia coloro che ancora non hanno adottato il protocollo HTTPS per il loro sito. Sarà bassa, infatti, la percentuale di utenti che desidererà procedere con la visualizzazione di un sito nonostante l’avviso di sicurezza di Chrome. Per questo motivo, tutti i web master dovranno provvedere ad integrare il protocollo di sicurezza nel loro sito, al fine di non essere penalizzati dal SEO di Google. Si ipotizza, infine, che anche le SERP di Google favoriranno esclusivamente i siti che presenteranno il protocollo HTTPS, anche se bisogna attendere le opportune direttive di Google per avere una certezza.
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